Lo spazio cartaceo ha limiti e obblighi dati. L’edizione e la spedizione hanno ovvi limiti di costo da rispettare. La molteplicità di informazioni importanti e contemporanee obbliga a distribuire gli spazi. Pur con i margini dettati dal buon senso, un articolo non può eccedere in battute di testo, immagini e tavole riprodotte. Inoltre, l’attuale possibilità di creare documentazione multimediale e restituzione topografica tridimensionale si scontra con i limiti insiti nella pagina cartacea. L’estensione web di Speleologia, ovvero Speleologia in Rete è l’opportunità di allargare i confini del reportage, di dare respiro alle narrazioni, di non escludere iconografia importante e topografia utile. Speleologia si pone, così, al centro di un mondo molto articolato che prevede la pagina classica, il sito web, la presenza su Facebook. Speleologia si apre a nuovi reportage, punta a rivolgersi a nuovi lettori. Rimane memoria e identità di SSI, che è molto attenta all’evoluzione dei mezzi e dei canali di comunicazione che offrono reali possibilità di condividere. Sempre con l’intento di fornire strumenti per la comunicazione delle idee e dei racconti esplorativi.
Il numero 67 di “Speleologia” è stato il primo numero che ha supportato l’accesso a contenuti multimediali su Internet. In molti articoli di ogni numero trovate un indirizzo internet che dà l’accesso alle corrispondenti pagine su questo sito, dove trovare approfondimenti sul tema, come gallerie fotografiche, video, bibliografie estese e altro. Per il numero 68 della rivista, stampato anche in inglese in occasione del congresso UIS di Brno, anche Speleologia in rete si adegua divenendo bilingue.
Con il numero 70 Speleologia in Rete migra su un sito dedicato, veniteci a trovare: speleologiassi