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Acqua che berremo. A settembre i laboratori didattici

La Speleologia è un formidabile mezzo per esplorare, studiare e documentare la geografia del mondo sotterraneo e può svolgere un ruolo determinante nella salvaguardia dei territori carsici e delle loro risorse idriche. La tutela e la sensibilizzazione all’uso controllato delle acque carsiche sono considerati elementi chiave per lo sviluppo sostenibile delle generazioni future. La Società Speleologica Italiana è tra i vincitori del bando pubblicato a dicembre 2018 in materia di Educazione Ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con una proposta per l’edizione 2019 della campagna di sensibilizzazione “L’Acqua che Berremo”.

Il progetto intende portare in luce i problemi relativi all’inquinamento del sottosuolo, divulgando le conoscenze e le esperienze scientifiche raccolte in oltre cento anni di attività speleologica su tutto il territorio nazionale, sia nelle cavità artificiali che naturali. Nei primi mesi dell’anno la SSI, dopo aver comunicato ai soci l’iniziativa, attraverso il supporto delle Federazioni ha raccolto le adesioni dei gruppi interessati a essere coinvolti, creando una rete che tocca l’Emilia Romagna, il Piemonte, l’Abruzzo, la Campania, la Sicilia, la Sardegna e la Puglia.
Gli istituti coinvolti sono quelli di pertinenza delle aree di interesse individuate: il Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano, le Risorgenze del Rio Vei; il Parco del Marguareis, Grotta del Gazzano; Parco Nazionale della Majella, Fonte Tettone e Sorgenti del Lavino; Parco Nazionale del Vesuvio, Sorgente dell’Olivella; Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, aree carsiche tra i massicci carbonatici degli Alburni e del Cervati; Comune di Palermo, Sorgenti del Gabriele; Parco di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, promontorio di Capo Caccia e Punta Giglio; Parco Nazionale dell’Alta Murgia, geositi carsici e Parco Nazionale Regionale “Terra delle Gravine”, Gravina di Leucaspide.
Le azioni didattiche oltre a lezioni frontali e le escursioni sul territorio, prevedono laboratori didattici a cura dei gruppi speleologici coinvolti e la visione del documentario “Sorella Acqua” (vincitore del bando Diorami promosso dalla SSI nel mese di marzo 2019) per la regia di Alessandro Ingaria, realizzata dall’Associazione culturale Geronimo Carbonò assieme al Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino.
Le attività si svolgeranno entro il mese di novembre 2019 con il prezioso supporto del Gruppo Speleologico Paletnologico “G. Chierici” di Reggio Emilia, dello Speleo Club Tanaro di Garessio, dello Speleo Club Chieti e dell’APS Majella, il Gruppo Speleologico del CAI di Napoli, dell’ ANS Le Taddarite di Palermo, dal GEA – Grup Espeleològic Alguerès di Alghero, dal Gruppo Speleologico Ruvese di Ruvo di Puglia e dal Gruppo Speleo Statte.

Per maggiori dettagli  www.acquacheberremo.it

 

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