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Green Pass e Attività Sociale

Cari tutti ,

E’ noto a tutti noi il susseguirsi della normativa emanata a causa della emergenza sanitaria, ed è noto a tutti come tutte le attività socio economiche e la vita privata di ognuno di noi ne è stato e ne viene di conseguenza ampiamente influenzata.

Come ben sapete, a Luglio 2021 è stato pubblicato DL n. 105/2021 recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche.

Il decreto 105 ha di fatto

  1. prorogato al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza in considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da COVID-19;
  2. modificato i parametri sui quali vengono definiti i diversi colori delle zone (bianca, gialla, arancione e rossa).
  3. Stabilito che si potrà accedere ad alcuni servizi ed attività solo se si è in possesso di certificazioni verdi Covid-19 (Green Pass), con unica eccezione per i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica.

COSA ATTESTA IL GREEN PASS?

Le certificazioni verdi Covid-19 attestano, come stabilito dal Decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52 (convertito con la legge 87/21) una delle seguenti condizioni:

  1. avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo (validità 9 mesi);
  2. avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della salute (validità 6 mesi);
  3. effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2 (validità di quarantotto ore dall’esecuzione del test).

Pertanto, di rimando alla normativa, di seguito, alcune brevi indicazioni, a cui tutti dovremo attenerci nella riattivazione e/o prosieguo della nostra vita sociale e di comunità.

RIUNIONI, USCITE, CORSI

Tutti i partecipanti a corsi e a uscite dovranno essere muniti di Green Pass

Attività in aula o riunioni nelle sedi:

  • dovranno entrare solamente chi è munito di Green Pass (nelle diverse accezioni su indicate) e deve essere garantita la distanza di legge e l’utilizzo di DPI;
  • i locali dovranno essere adeguatamente arieggiati prima dell’inizio delle riunioni/lezioni per almeno 5 minuti e ogni 45 minuti per altri 5 minuti;
  • sanificazione delle mani e misurazione della temperatura dovranno essere obbligatorie;

Alle attività all’aperto potranno partecipare solamente chi è in possesso di Green Pass e dovrà essere rispettata la distanza di 1 metro, l’uso del DPI e la sanificazione delle mani.

Il materiale di uso personale dovrà essere utilizzato esclusivamente dal possessore e se dovesse essere riconsegnato dovrà essere sanificato con le procedure previste (lavaggio con acqua e sapone e asciugatura all’aria oppure nebulizzato con soluzione composta da 7 parti di alcool e 3 parti di acqua demineralizzata).

USCITE IN GROTTA

In grotta le condizioni di umidità relativa elevata fanno sì che il virus rimanga idratato e non si inattivi così rapidamente come se esposto alla luce solare. Il SARS-COV-2 immesso nell’atmosfera satura della grotta, dato il suo peso specifico e la sua possibile concentrazione (1,6 parti per milione), ha una maggiore probabilità di essere rimosso attraverso precipitazione gravitazionale e relativa deposizione sulle superfici rispetto all’ambiente esterno. La deposizione potrà avvenire oltre i 4 m dalla fonte emittente se non addirittura ben di più a seguito di correnti d’aria spesso presenti in grotta, nonostante i fenomeni soprassaturativi.

Va inoltre sottolineato che la mascherina, uno dei sistemi efficaci per evitare il contagio, in grotta diventa quanto mai difficile da utilizzare, non solo per le caratteristiche ambientali (ambiente bagnato) ma, e soprattutto, per l’ipercapnia, ovvero l’aumento di anidride carbonica nei liquidi corporei e i cui effetti sono mal di testa, difficoltà respiratorie, fame d’aria che si protrae nel tempo e rende il soggetto letargico. Questo è tanto più preoccupante se vengono considerate le lunghe permanenze che comporta una normale attività speleologica o per le caratteristiche estremamente affaticanti delle nostre attività. La Speleologia è un’attività estremamente aerobiche che massimizza questi sintomi.

Quindi riassumendo: nella normale attività speleologica, dove nella progressione il distanziamento è spesso superiore ai 4 m, specie negli ambienti piccoli quali strettoie e meandri, il rischio di contagio si ritiene comunque basso. Va considerato il fatto che il probabile positivo ben difficilmente con uno stato febbrile affronterà delle uscite. Oltretutto le attività speleologiche vengono effettuate da individui, se non del proprio gruppo, comunque conosciuti e con uno stato attuale di salute meglio identificabile. Durante le soste, dove il distanziamento è inferiore, rimane consigliato l’uso della mascherina.

Per quanto riguarda i corsi di Speleologia, soprattutto nella progressione in corda dove solitamente l’istruttore è a strettissimo contatto con l’allievo, l’esposizione al rischio è più elevata e quindi si raccomanda di applicare le indicazioni qui riportate.

CORSI: PALESTRE E GROTTE

Distanziamento e progressione: durante le manovre dovrà essere garantito un distanziamento di almeno 2 metri tra gli speleologi impegnati. Per le suddette problematiche scientifiche e fisiologiche, l’impiego della mascherina dovrà avvenire solo durante le soste alla base o in cima alla palestra di roccia.

Utilizzo di DPI o altri elementi di riduzione della trasmissione: l’utilizzo di guanti di protezione è auspicato, eventualmente i guanti monouso potranno essere indossati alla bisogna, quindi dovranno essere a portata di mano; l’impiego delle mascherine è obbligatorio durante le soste o altre attività che non comportino l’aumento della frequenza respiratoria. Guanti e mascherine, se non usa e getta, dovranno essere sanificati secondo i criteri previsti dalla casa produttrice.

Avvicinamento e allontanamento: per tali attività valgono i principi definiti dalla normativa vigente.

Grotte: la gestione delle attività in grotta, a causa dell’unicità di questi ambienti e della specificità delle difficoltà che presenta, dovrà seguire le sottostanti indicazioni:

 – scelta delle grotte: ove possibile, si dovranno prediligere cavità ampie, che non presentino strettoie particolarmente anguste e dove la presenza di acqua circolante sia ridotta onde evitare che gli aerosol possano essere ulteriori vettori del virus. In caso si debba operare in grotte che presentino tali difficoltà tutte le misure di distanziamento dovranno essere raddoppiate; 


– distanziamento e progressione: la progressione in grotta, come ben noto, è caratterizzata 
da tratti il cui andamento è orizzontale o sub orizzontale e tratti ad andamento verticale. Differenti saranno i criteri da adottare al fine di garantire un distanziamento efficace:

  • in tratti orizzontali: a causa della tipologia degli ambienti ipogei dovrà essere garantito un distanziamento minimo di almeno 5 metri tra i partecipanti, in caso di presenza di forti correnti d’aria la distanza dovrà essere di almeno 10 metri; 

  • in tratti verticali: durante la progressione in pozzo la distanza tra gli speleologi dovrà essere di almeno 10 metri; nelle parti in cui le condizioni di circolazione d’aria o d’acqua siano caratterizzate da flussi particolarmente sostenuti, tale distanza dovrà essere raddoppiata;
  • durante le soste: distanziamento e uso della mascherina.


Di seguito alcuni link utili 

Fonti:

Decreto Legge n.105 del 23/07/2021

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-09-18&atto.codiceRedazionale=21A05593&elenco30giorni=true)

LEGGE n.126 il 16 settembre 2021

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2021/09/18/224/sg/pdf 

https://www.cai.it/wp-content/uploads/2021/06/Linee-guida-COVID-19-Speleologia-Torrentismo.pdf

https://www.sport.governo.it/media/2829/linee-guida-pratica-sportiva-rev-6-agosto-2021.pdf 

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