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Puliamo il Buio al Museo dell’Acqua di Asiago. Il racconto di una best practice italiana

Il 14 febbraio scorso, con il supporto e la collaborazione del Museo dell’Acqua di Asiago, l’SSI ha incontrato Container – i Recuperanti di montagna, un’associazione locale che si occupa di salvaguardia delle grotte e del carsismo, le Federazioni speleologiche del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Il presidente Vincenzo Martimucci e Ferdinando Didonna raccontano di questa best practice italiana e dei progetti per il 2021.

Il 14 febbraio scorso, nella suggestiva cornice dell’Altopiano dei Sette Comuni di Asiago, una delegazione della SSI ha incontrato Container – i Recuperanti di montagna, un’ associazione che si occupa di salvaguardia delle grotte e del carsismo. L’incontro, a cui hanno partecipato alcuni assessori del governo locale e i presidenti delle Federazioni speleologiche del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, era stato concordato per valutare la possibilità organizzare future azioni di ampio respiro, coerenti con “Clean up the dark”, la versione europea di Puliamo il Buio, che si sviluppa sotto l’egida della Federazione Speleologica Europea. L’incontro è stato molto positivo e si è prospettata la possibilità di un evento sulla falsa riga di “Alpin Caves”, il Congresso che nel 1992 portò ad Asiago centinaia di speleo a parlare di esplorazioni, studi e anche operazioni di bonifica nelle aree carsiche di alta quota. L’appuntamento, questa volta, avrebbe un focus più preciso sulla tutela e salvaguardia del mondo ipogeo.

Il Museo dell’Acqua, un luogo da sogno

Ad ospitare questo incontro preliminare, è stato lo stupefacente  Museo dell’Acqua, che ha anche un laboratorio, con un grande potenziale, per le analisi delle acque.
Il museo, con la sua foresteria, le sale museali tematiche, la ricostruzione di una grotta percorribile dai bambini, il percorso didattico anche all’aperto sull’altopiano dedicato alle forme carsiche e all’acqua, e la gestione da parte degli speleologi del Gruppo Speleologico dei Settecomuni, rappresenta un esempio di best practice che il panorama speleologico italiano deve assolutamente conoscere e prendere ad esempio.
In particolare, il futuro laboratorio ci ha fatto “sognare” l’avvio di un’attività di monitoraggio e campionamento da parte degli speleologi e l’analisi della qualità delle acque sotterranee su tutto il territorio nazionale.

L’idea del Meeting ad Asiago

L’idea del Meeting con i Recuperanti di Montagna è nata quando abbiamo incontrato Gil (Giliano Carli Paris), un rappresentante del Gruppo Speleologico Settecomuni – (Khutta Kübalen Siben Komöine) di Asiago, che ha raccontato come sull’altopiano abbiano sviluppato una “gruppo di lavoro” che svolge costantemente attività riconducibili a Puliamo il Buio, con la differenza che non sono attività meramente “dimostrative” ma complete, ovvero con lo sviluppo preliminare di un progetto aderente alla normativa vigente, il supporto di ditte di smaltimento rifiuti e in collaborazione con gli enti competenti, riportano la grotta alle sue migliori condizioni prima dell’inquinamento. La proposta di Gil è stata quindi di organizzare un evento nel 2021 per radunare tutti gli speleo che si occupano di questo tema e scambiarsi informazioni, esperienze e protocolli.

Il Workshop sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e il progetto Clean Up the Dark

Giunti ad Asiago, abbiamo assistito ad una presentazione del territorio e delle azione svolte dai I Recuperanti di Montagna nel territorio dei Sette Comuni ed è stato approfondito un esame della situazione locale insieme a due rappresentanti dell’amministrazione locale di Asiago: abbiamo discusso delle profonde emergenze e le bonifiche effettuate sulle discariche abusive in provincia di Vicenza,.

Il workshop sugli obiettivi di sviluppo sostenibile ha messo in luce come la SSI e la speleologia italiana possono contribuire alla costruzione della agenda 2030 https://unric.org/it/agenda-2030/  delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, con la difesa dell’acqua come elemento principale.

Nel pomeriggio dopo una preliminare presentazione del Puliamo il Buio e la piattaforma www.cleanupthedark.org, sono stati esposti interventi sulla situazione ambientale delle grotte del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, e con grande soddisfazione abbiamo accertato che in questi territori gli speleologi lavorano sin dagli anni 70 alla pulizia e monitoraggio delle grotte. (un esempio qui)

Abbiamo quindi deciso, previa verifica di compatibilità logistica dei luoghi e disponibilità del Gruppo Speleologico locale, di programmare ad Asiago un evento stile “Alpine Cave 1992” per il 2021, Anno Internazionale delle Grotte e del Carsismo, per confrontarci a livello europeo su tecniche ed azioni di pulizia delle grotte.

Gli scopi del progetto

La Società Speleologica Italiana, in quanto associazione di tutela ambientale, deve far conoscere i problemi reali e concreti della salvaguardia della natura e del territorio, produrre e divulgare studi accurati contenenti dati scientifici affidabili, per poi proporre soluzioni convincenti che servano a correggere la politica globale della convivenza fra l’uomo e il resto del pianeta. Il pericolo maggiore per la Terra sembra essere infatti l’uomo, un essere vivente molto intelligente che ha la capacità di colonizzare e distruggere interi ecosistemi
Si sta prendendo coscienza quindi del fatto che l’azione di “sentinella” effettuata oramai da anni dagli speleologi su questo tema del PIB, deve essere condiviso, diffuso ed evolvere in una fase successiva. Oggi pulire le grotte inquinate richiede coordinamento tra speleologici e le istituzioni pubbliche preposte, con un approfondimento delle criticità legate alle normative sulla caratterizzazione e gestione dei rifiuti; probabilmente dovrà nascere un gruppo di lavoro che si dedichi costantemente a questo tema. Di tutto questo dovremo discutere tutti insieme in occasione dell’evento 2021. Stay tuned!

Vincenzo Martimucci & Ferdinando Didonna

(*per SSI all’incontro hanno partecipato Franz Marano, Ferdinando Didonna, Elisa Ponti

 

 

 

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