La candidatura dei fenomeni carsici nelle Evaporiti dell’Appennino settentrionale è stata approvata dall’assemblea dell’organismo internazionale, una candidatura voluta fortemente dai Gruppi Speleologici regionali tutti e dalla Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia Romagna, inseguita con un lavoro continuo ed estenuante
Così arriva a una conclusione positiva il lungo lavoro, iniziato ufficialmente nel 2017, nonostante le difficoltà insorte proprio durante la visita della rappresentante Unesco Gordana Beltram, quando vennero esposte anche opinioni contrarie all’inserimento delle evaporiti emiliane romagnole nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Opinioni fumose, non condivise dall’SSI.
Questo riconoscimento aiuterà a portare sicuramente a soluzione tante questioni spinose che fino ad ora sono state tenute in stand-by dalle istituzioni regionali preposte, in attesa di una decisione Unesco che indirizzasse le scelte.
La SSI ha appoggiato la candidatura con una presa di posizione ufficiale il 28 settembre 2021. E oggi, il risultato è arrivato: i gessi emiliani-romagnoli sono il primo sito carsico speleologico d’Italia e il primo sito in gesso del mondo ad avere questo riconoscimento.