Aree Speleologiche

In questa pagina presentiamo un quadro generale della speleologia in Italia, tramite i poster realizzati dalla Commissione Nazionale Catasto delle Grotte della Società Speleologica Italiana e dalle Federazioni Speleologiche Regionali in occasione del “Laboratorio del Catasto 2010” tenutosi a Casola Valsenio e aggiornate per il raduno Icnussa 2019. Ciascun poster riepiloga gli aspetti speleologici principali del territorio, fornendo sintetiche informazioni sul numero totale di grotte, numero di speleologi, fenomeni peculiari, aspetti organizzativi e di catalogazione e quanto ritenuto importante da ogni singola Regione.

Clicca sulla regione o sui collegamenti a lato per visualizzare i poster

English version

icona pdf Abruzzo
icona pdf Basilicata
icona pdf Calabria
icona pdf Campania
icona pdf Emilia Romagna
icona pdf Friuli Venezia Giulia
icona pdf Lazio
icona pdf Liguria
icona pdf Lombardia
icona pdf Marche
icona pdf Molise
icona pdf Piemonte
icona pdf Puglia
icona pdf Toscana
icona pdf Trentino Alto Adige
icona pdf Sardegna
icona pdf Sicilia
icona pdf Umbria
icona pdf Valle d’Aosta
icona pdf Veneto

Le aree di interesse speleologico, caratterizzate da tipi di rocce che favoriscono la formazione di cavità naturali, costituiscono circa un sesto dell’intera superficie del territorio italiano. Nell’arco di oltre un secolo di esplorazioni speleologiche sono state scoperte ed esplorate oltre 40.000 grotte, prevalentemente in rocce di tipo carbonatico (calcari e dolomie). Numerose sono anche le grotte nel gesso e nella lava basaltica, ma sono presenti anche grotte in altri litotipi.
Tutte le regioni italiane hanno nel loro territorio aree di interesse speleologico, anche se con significative differenze tra regione e regione. L’Emilia Romagna è la regione con meno aree di interesse speleologico con meno dell’1% rispetto alla superficie totale del suo territorio, mentre la Puglia, grazie agli estesi affioramenti di rocce calcaree, raggiunge il 48%.